lunedì 26 agosto 2013

Il futuro è adesso

Avevo rimandato più o meno tutto a quella ultima, misteriosa e inarrivabile settimana di agosto, quella del 26. Mandare curricula? La settimana del 26 agosto. Andare a bussare alla porta dei licei privati del circondario? La settimana del 26 agosto. Le ripetizioni prima dell'esame del debito di latino? "Guardi signora, facciamo dalla settimana del 26 che prima sono via. O forse no. Vabbè, comunque non ci sono".

Ed eccoci, alla settimana del 26 agosto. Come sempre, con la prima pioggia dopo Ferragosto (temporale d'agosto rinfresca il bosco, dice mio nonno) viene voglia di settembre. Di comprare un diario e fare la punta alle matite, e fare la scorta di bic e di quaderni pigna nature A4 a righe. Quindi mi dico che quest'anno berrò molta acqua e farò ginnastica e mangerò bene e mi impegnerò nelle cose, sarò puntuale e positiva e piena di voglia di fare, non butterò via tempo e ce la metterò tutta ad essere sempre bella e simpatica e comprensiva e dolce e intelligente e paziente e buona.

Il mondo si affanna e io ho voglia di alzarmi presto la mattina, bere il caffè leggendo il giornale (anche le pagine di economia) e poi FARE COSE. Invece finisce che faccio tardi e vedo gente, e ho la testa che ondeggia felicemente nel nulla. Sono mesi che dovrei scrivere qualcosa, e non lo faccio, e rimando, e mi dico è difficile, poi mi sento in colpa perché sono una fancazzista.

Photo by Annie

Ho passato delle vacanze splendide con i miei amici, compreso il viaggio di andata/ritorno/andata il giorno del Grande Esodo perché qualcuno aveva dimenticato la carta d'identità (come da miglior commedia all'italiana). E ho passato pure giorni di dolce far nulla e convivenza senza drammi, ma come sempre per questo si può attendere e basta.

giovedì 1 agosto 2013

Una bellissima estate. Mi avevano detto così, a inizio maggio: ora sei in vacanza, divertiti. E così è andata, e così sta andando, ché per fortuna siamo ancora prima di Ferragosto, quindi l'estate è appena cominciata. Ci sono state fughe da week end e lunghi giorni senza genitori, grigliate e convivenze, e c'è stata Londra, tre settimane di "Hi, Giulia speaking" al telefono ogni tre minuti, ragazzi cretini e altri che ti scaldano il cuore (quella che piange perché è l'ultimo giorno, quello che ti abbraccia, quello che ti ringrazia, quella che ti scrive su facebook "you're a great leader, thank you, you're awesome!"), genitori deficienti e nuove amicizie.

Domani parto (insieme alla maggioranza degli italiani, pare), finalmente una vacanza al mare come si deve, pochi amici ma ottimi, mi aspetto divertimento ignorante, cazzeggio, sole e bagni infiniti. La valigia la farò all'ultimo perché so già cosa metterci, costumi, magliette, un vestitino e poco altro. E so che quando torno ci sarà qualcuno ad aspettarmi, e poi forse un'altra fuga, e poi basta davvero però, si ricomincia con settembre e la vita vera, che quest'anno sarà particolarmente vera e particolarmente cruda, temo. Per ora non ho paura, godiamoci questi ultimi trenta bellissimi giorni.