sabato 5 marzo 2011

...riprendemmo la conversazione interrotta a Parigi, e ben presto mi resi conto che anche se si fosse prolungata fino alla fine del mondo, il tempo mi sarebbe sempre parso troppo breve.


Simone De Beauvoir, L'età forte.




Ho ricominciato quotidianamente ad andare in uni, e ho scelto il mio libro da treno il giorno dopo l'ultimo esame. Simone De Beauvoir, L'età forte. Quasi un anno fa avevo letto le Memorie di una ragazza perbene, pensavo di lasciar perdere con l'autobiografia e invece eccomi qui.

Lo stile è sempre quello, cronachistico ma pungente, e accurato. La cosa che mi ha colpito di più è quanto sembrasse divertirsi SDB, almeno prima dello scoppio della guerra. Finalmente fuori casa, insegnante, indipendente, prove di scrittura in atto, lunghissime camminate, vacanze estive in giro per l'Europa con due soldi in tasca, letture, incontri, cinema, musica, e poi i cocktail, fermarsi nel café di lusso a mangiare una pila di croissants ed essere lasciata "come pegno" al proprietario mentre Sartre va a cercare un prestito... Non volevo che la vita avesse altre volontà che la mia, scriveva in Memorie di una ragazza perbene, e c'è riuscita.

Ma   S a r t r e, appunto (mai "Jean Paul", tra l'altro). Parliamone (e qui finisce la parte seria e lirica del post).

Così brutto. Schifoso Jean Paul, ma ti pare, hai la fortuna di stare con Simone (che poi io trovo poeticissimo che loro siano stati insieme tutta la vita, senza mai sposarsi - e anche senza avere figli, peraltro. Citerò brutalmente da wikipedia: «Sa mort nous sépare. Ma mort ne nous réunira pas. C'est ainsi; il est déjà beau que nos vies aient pu si longtemps s'accorder»), e vai a dire vaccate tipo "il nostro era un amore necessario, ma dovevamo conoscere anche amori contingenti"?! Ma te lo dò io l'amore contingente, vedi quanto ti tange e quanto ti duole una volta che ho finito! D'accordo, sarà anche stato eccezionalmente intelligente, ma non è una scusa per giocare all'esistenzialista nichilista che giocando su contingente e necessario si fa le storie parallele, tenendosi la bellissima e intelligentissima Simone come compagna per la vita. Comodo, eh?


Eppure... eppure era amore, dolciastramente patetico detto così, e lei l'avrebbe odiato. Perché non puoi ridurre una relazione alla bella frase da citare per fare sensazione, dietro ci sono anche i dissidi, le liti, ma soprattutto le discussioni, la condivisione, una sorta di "sintonia" delle menti e dei corpi, e, perché no, dei cuori.


*


Stupidimaschi nella loro stolidità: sul traghetto per non so più quale isola greca, SDB sta vomitando l'anima e Sartre insiste: "Allora, ci fermiamo tre ore o tre giorni?" "Non so, fai te..." "NO! Scegli tu, devi scegliere tu! Tre ore o tre giorni??!"


*


Comunque se qualcuno mi chiamasse "Castoro" io un po' mi offenderei.



2 commenti:

  1. Sto leggendo Memorie di una ragazza perbene e sono curioso di leggere il prossimo... a proposito, grazie per gli stupidi maschi! fa sempre piacere portare colpe che non si hanno...

    RispondiElimina
  2. Mi suggeriscono dalla regia delle risposte pronte che con un commento anonimo non fai che portare acqua al mio mulino XD

    RispondiElimina